Immagine testata web carracci

La Pinacoteca Nazionale di Bologna nasce nel 1808 come quadreria dell’Accademia di Belle Arti, l’istituto d’istruzione sorto dalle ceneri della settecentesca Accademia Clementina. L’antico nucleo, proveniente dall’Istituto delle Scienze, fu in seguito arricchito dalla straordinaria raccolta di quasi mille dipinti frutto delle soppressioni di chiese e conventi compiute dopo l’ingresso delle truppe napoleoniche a Bologna, tra il 1797 e il 1810, e nuovamente a seguito delle soppressioni del 1866 attuate dal nuovo stato italiano.

Nella sede distaccata di Palazzo Pepoli Campogrande è possibile ammirare le sale splendidamente affrescate dai principali protagonisti della grande decorazione bolognese tra la seconda metà del Seicento e gli inizi del secolo successivo: il Salone d’onore con la trionfale Apoteosi di Ercole di Canuti, la Sala di Felsina con le pitture composte e aggraziate dei fratelli Rolli, le sale delle Stagioni e dell’Olimpo, dove l’irriverente Giuseppe Maria Crespi contamina la decorazione celebrativa con i modi della pittura di genere, l’elegante classicismo della Sala di Alessandro di Donato Creti. Gli ambienti del piano nobile di Palazzo Pepoli Campogrande ospitano alle pareti alcuni dipinti della quadreria Zambeccari, la ricca collezione destinata alla pubblica fruizione a fine Settecento dal marchese Giacomo Zambeccari ed entrata a far parte delle raccolte della Pinacoteca nel 1884.  

homepage sirani

Elisabetta Sirani

Dipinti devozionali e “quadretti da letto” di una virtuosa del pennello

20 settembre - 25 novembre 2018

Palazzo Pepoli Campogrande

Percorso a cura di Elena Rossoni e dei volontari del Servizio Civile Nazionale: Micol Boschetti, Giuseppe Fabio De Liso, Giada Forte, Maddalena Flavia Giagnotti, Luna Vitali

con la collaborazione della Società di Santa Cecilia. Amici della Pinacoteca di Bologna

Il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna ha recuperato sul mercato antiquario, a seguito di una segnalazione del Museo, un piccolo dipinto attribuito alla celebre pittrice bolognese Elisabetta Sirani (Bologna 1638-1665) raffigurante la Vergine orante, la cui scomparsa dalla Pinacoteca di Bologna era stata denunciata da Enrico Mauceri nel 1930.

In occasione di tale recupero, nell'ambito della rassegna Rare visioni, viene presentata a Palazzo Pepoli Campogrande un percorso dedicato a dipinti devozionali della Sirani conservati nella nostre collezioni, inclusa la Vergine orante che viene così riaccostata al Redentore benedicente, tela che la critica considera suo pendant.

La Pinacoteca di Bologna possiede infatti un consistente gruppo di opere riferite alla pittrice, figlia dell'artista allievo di Guido Reni Giovanni Andrea Sirani, di cui sono normalmente esposte nel percorso di visita il Sant'Antonio da Padova in adorazione del Gesù Bambino, nella sede dell'ex convento di Sant'Ignazio, e la Santa Maria Maddalena e il San Girolamo, a Palazzo Pepoli Campogrande.

Una serie di piccoli dipinti, soprattutto di carattere devozionale, in genere conservati nei depositi, vengono invece esposti in questa occasione. Si tratta nel complesso di undici opere dedicate a soggetti di intima religiosità, oltre a un Autoritratto di Elisabetta e a un suo ritratto realizzato dalla sorella Barbara (Bologna 1641-1692).

Ingresso con biglietto della Pinacoteca

Scarica il pieghevole del percorso (versione italiana, english version)

Scarica l'approfondimento della visita

Visite guidate

Sabato 22 settembre, ore 21,00, Palazzo Pepoli Campogrande

Visita a cura di Tiziana Borea

 

Sabato 29 settembre, ore 21,00, Palazzo Pepoli Campogrande

Visita a cura di Claudia Pirrello

 

Sabato 6 ottobre, ore 21,00, Palazzo Pepoli Campogrande

Visita a cura di Tiziana Borea

 

Sabato 13 ottobre, ore 21,00, Palazzo Pepoli Campogrande

Visita a cura di Claudia Pirrello