Polittico
Il polittico, realizzato da Giotto e dalla sua bottega probabilmente a Firenze, è una delle tre opere firmate dall'artista: la firma in lettere dorate appare visibile sul gradino del trono.
Il dipinto era in origine destinato all’altare della Cappella Magna del Palazzo Apostolico, costruito a Bologna, nei pressi dell’attuale porta Galliera, per ospitare il Papa di ritorno da Avignone e andato distrutto poco dopo.
E’ un capolavoro di raffinatezza e Giotto, protagonista indiscusso dell’arte italiana del Trecento, mostra, insieme ai suoi collaboratori, tutto il suo talento nella resa dei particolari, nell’eleganza degli ornati e nel gioco di alternanza dei colori, creando un’opera destinata a onorare l’autorità del Papa e a incidere profondamente sulla vita artistica di Bologna.
I santi, identificati dalle scritte sottostanti, occupano le singole tavole. Al centro la Vergine, imponente e massiccia, è seduta su un trono di marmi chiari strutturato in modo da suggerire l’idea di una profondità spaziale. Con lei è il Bambino, che cerca la sua attenzione sfiorandole il mento, aggrappandosi allo scollo e scalciando con i piedini.
Nella cuspide sopra il trono è raffigurato Dio padre che sorregge il globo stellato e le chiavi.
A sinistra sono l’Arcangelo Gabriele, raffigurato di profilo e San Pietro, con le chiavi e il pastorale. A destra è Michele, l'Arcangelo guerriero dalle ali rosse che combatte il demonio, rappresentato come una figura mostruosa a più teste; quindi San Paolo, con il libro e la spada.
In basso, dagli oculi perfettamente circolari della predella, si affacciano, a mezzo busto, i personaggi che affiancano il Cristo della Passione posto al centro: da sinistra, San Giovanni Battista, la Madonna, san Giovanni Evangelista e Maria Maddalena.
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