È la cimasa della pala Felicini, recuperata al suo primitivo aspetto quattrocentesco da un restauro che ha rimosso le ridipinture (eseguite dallo stesso Francia) che ne avevano reso più austera e devozionale la fisionomia.
Accanto alla Crocefissione delle Collezioni comunali d'arte costituisce un risultato altissimo del primo decennio dell'attività  dell'artista.

Si tratta della tavola sottostante la cimasa che rappresenta Gesù Cristo in pietà fra due angeli.
Chiamata comunemente Pala del Gioiello per il pendente prezioso che vi appare dipinto in alto appeso alla sommità del trono della Vergine, fu probabilmente danneggiata e perciò restaurata dallo stesso artista a distanza di anni.
Vi si leggono le caratteristiche principali dello stile di Francia, del tutto conforme a quello orafo e perciò sempre di altissimo livello esecutivo nella resa dei dettagli descrittivi.

Eseguita forse dopo poco gli affreschi di Santa Cecilia, ne ricorda il timido accostamento al giovane Raffaello.
Una replica di bottega esiste presso la Walters Art Gallery di Baltimora.