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Segnalato da Malvasia (1686) come "uno de più formidabili quadri, che ... esponesse alla pubblica ammirazione il Guercin da Cento", è il capolavoro giovanile del pittore allora ventinovenne (1620).
Costituisce il più maturo risultato delle sue sperimentazioni luministiche.
Sono noti numerosi disegni preparatori.