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Nella piccola tavola, probabilmente destinata a devozione privata, è interessante la presenza dei due santi protettori di Bologna.
In genere l'opera è riferita a Cristoforo e considerata successiva alla Madonna di Mezzaratta del 1380.
Se ne potrebbe suggerire una datazione vicina a quella che, all'inizio dell'ultimo decennio del secolo, vide la nascita del cantiere petroniano.
Significativi sono i legami con il momento di aggiornamento che portò in quegli anni Simone e Cristoforo a confrontarsi con i nuovi maestri tardogotici, a partire da Lippo di Dalmasio.
Con l'attività di questo pittore sembra qui leggere notevoli agganci.
Interessante la stesura della materia cromatica, che nei ricchi spessori richiama tecniche complesse con possibile presenza di materiali misti, non ignoti in quegli anni al tardo Simone come agli artisti petroniani.