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Nei documenti relativi alla donazione il Crocefisso, definito "di maniera bizantina", era descritto "nella cappella".
La rara presenza di Santa Cristina fa supporre l'originaria destinazione a una delle due chiese di tal nome esistenti in Bologna, anche se non sono state trovate conferme a tale ipotesi.
Non esistono neppure notizie di un suo trasferimento in epoca storica in palazzo Caprara.
Evidenti i rapporti con l'attività di Jacopo di Paolo, Pietro Lianori e soprattutto Michele di Matteo.
Ne esiste una interessante copia nella chiesa di Lorenzatico, presso San Giovanni in Persiceto.