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Il dipinto insieme al suo pendant raffigurante Giuditta nella tenda di Oloferne, fu considerato un tempo opera di Ercole Graziani.
Entrambe le opere riflettono l'attenzione dell'artista, tra il terzo e il quarto decennio del Settecento, per la libera e guizzante stesura pittorica di Gaspare Diziani e Giambattista Crosato.