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Proveniente dalla chiesa di San Leonardo alle Carceri, dove è segnalato dal Masini, questo dipinto risulta costruito con equilibrio dalle tre figure in primo piano che scandiscono ritmicamente lo spazio e lo conchiudono con gesti simmetrici e pose che solo suggeriscono un'idea di movimento.
Sia questo senso della misura che l'anatomia dei corpi richiamano modelli classici, e portano a datare l'opera intorno al 1575, subito dopo il ritorno a Roma, dove l'artista si era calato con impegno profondo nello studio sia dell'antico che della grande pittura cinquecentesca.