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Nella piccola tela, pervenuta in Pinacoteca dalla collezione Zambeccari, l’episodio evangelico è trattato con l’immediatezza e la vivacità di tocco tipiche dell’artista che, con grande abilità, sintetizza tutti i riferimenti del proprio orizzonte figurativo: i paesaggi di Nicolò dell’Abate, Parmigianino, a cui rimanda la grazia che pervade le figure, Tintoretto, richiamato nella messa in scena della composizione, e i paesaggi fiamminghi, nella visione che si apre in profondità a perdita d’occhio.