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Colpiscono l’elevata qualità e la suggestione poetica di questa natura morta su cui si è concentrata l’attenzione della critica, che ha formulato diverse e spesso discordanti ipotesi circa la paternità e cronologia. Qualunque sia l’identità dell’anonimo autore, che al momento rimane non precisabile, in questo Cesto egli dà prova di una verità e lucidità di sguardo lontane dalla retorica barocca che sembrano aprire alla sensibilità umana e accostante del Settecento.