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L'opera risale probabilmente ai lavori di restauro della Chiesa di Sant'Agata eseguiti nel 1653.
Da questa data fino a tutto l'ottocento è citata sull'altare maggiore.
Se ne per de traccia all'inizio del novecento, ricomparendo poi sul mercato nel 1979. La figura della santa rappresentata in stato contemplativo, rimanda a modelli creati da Guido Reni nell'ultima fase della sua vita, che costituirono per Sirani un ricchissimo repertorio formale al quale attingere.