Drawings
The Gabinetto Disegni e Stampe of the Pinacoteca Nazionale di Bologna contains more than 9.000 drawings, including single artworks but also sheets bound in volumes and notebooks, arrived through several donations and acquisitions from the XVIIIth century to the present day, increasing the graphical patrimony already possesed by the Istituto delle Scienze, the Accademia di Belle Arti heritage, and the collections of the Pinacoteca Nazionale itself, autonomous institute since 1882.
The most ancient donation is, according to the tradition, represented by some preparatory drawings made by Agostino Carracci for the altarpiece with the St. Jerome last communion, realised for the St. Jerome church and now in the Pinacoteca Nazionale, probably arrived in the Accademia Clementina by means of Gian Pietro Zanotti.
Beside the 1776 donation of drawings by means of the Oratorian father Urbano Savorgnan, whose content is hard to identify because of the vague information of the ancient inventories, in the XVIII century arrived a group of sheets coming from the Napoleonic suppressions. In detail, from the convent of San Giovanni in Monte, came 106 drawings, among which can be identified artworks by Giorgio Vasari, Orazio Samacchini, Giacomo Cavedone, Francesco Trevisani. To this core it was added the legacy made in 1802 by Gregorio Casali, with artworks by Ubaldo Gandolfi and Mauro Tesi, and the acquisition in 1871 of 5 preparatory cartoons by Andrea Appiani, four of which are referred to the now destroyed frescoes of the Lantern Room in the Palazzo Reale of Milan.
In 1874, in the Accademia di Belle Arti records were registered 131 drawings, among which there were some of the most precious artworks of the Pinacoteca, like drawings by Bartolomeo Passerotti, Bartolomeo Cesi, Guido Reni, Felice Giani, Aureliano Milani, the Gandolfi family.
Several were the acquisitions and the donations referred to the first half of the XXth century, promoted by the Pinacoteca directors, Anacleto Guadagnini and Francesco Malaguzzi Valeri.
Among some of the most important acquisitions it is important to remember the purchasing in 1900 of 15 drawing from Giulio Cesare Pietra, 14 of which by Donato Creti and 114 drawings already in the collection of the artist Giacomo Zampa purchased in 1915 by Vittorio Modena, with bolognese drawings from the XVIIth and XVIIIth century, and artworks by Zampa himself.
In 1916 there were the most important acquisitions of the XXth century. Among these, a booklet with 60 drawings, mostly of the Bolognese school of the XVIIIth century, buyed from the vicar of the Santa Cecilia della Croara church, don Paride Guglielmo Lucarotti, with sheets by Giuseppe Maria Mitelli, Lorenzo Pasinelli, Vittorio Maria Bigari, the Gandolfis and Filippo Pedrini and the 49 drawings buyed by Giovanni Piancastelli, among which artworks by Pietro Faccini, Carlo Cignani, Marcantonio Franceschini, Giovanni Antonio Burrini, Antonio Gionima and the Gandolfis again.
Since 1916, spaced out in different phases, begins the acquisition of drawings from the Giuseppe Ranuzzi de' Bianchi collections, among which seven nudes by Francesco Monti, and in 1917 the acquisition of the Orazio Sampietro di Treviglio collections, with 50 drawings of the XVIIth and XVIIIth century's Bolognese school, six sketchbooks with scenic designs by the Bernardino, Fabrizio and Giovanni Antonio Galliari brothers.
Between 1917 and 1918, through his heirs, arrived the collection of the versatile architect Raffaele Faccioli, with a huge number of photos, prints and drawings (among which artworks by Prospero Fontana, Domenichino, Giuseppe Maria Crespi, Vincenzo Martinelli, Antonio Basoli), and drawing and sketchbooks by Faccioli himself.
Among the donations of ancient artworks, it shall be stressed the legacy of the Count Agostino Sieri Pepoli (1919-1920), consisting in XVIth century artworks - with an Amico Aspertini drawing-, XVIIth century sheets and mainly XVIIIth century drawings of "quadrature" and scenic designs.
Between 1920 and 1932 in the Pinacoteca came some rich artwork collections of artists working in Bologna in the 1800's and the beginning of 1900's. Together with tha purchasing of drawings by Luigi Samoggia, Luigi Busi, Coriolano Vighi, Riccardo Marchesini, there were the acquisition of works by Luigi Serra and the donation of the artworks by Antonio Muzzi made by his brothers. I fondi di questi artisti costituiscono, per lo meno numericamente, il nucleo più consistente della collezione.
Altri disegni, per lo più affluiti come opere singole, sono pervenuti in Pinacoteca negli ultimi decenni (come, a titolo di solo esempio, il disegno con il San Domenico di Ludovico Carracci donato da Vitale Bloch nel 1959, un libro di disegni di Felice Giani acquisito nel 1980, la Maddalena riferita ad Annibale Carracci acquistata nel 2001) sino all'acquisto, nel 2008, del disegno preparatorio di Alessandro Tiarini per il dipinto conservato in Pinacoteca raffigurante San Giovanni Battista che rimprovera Erode. Tra il 2011 e il 2013 la Società di Santa Cecilia ha donato al Gabinetto Disegni e Stampe tre disegni: l'Annunciazione di Angela Teresa Muratori, Li cinque sentimenti alla moda di Giuseppe Maria Mitelli e L'allegoria della guerra di Felice Giani.
Prints
La raccolta di stampe del Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna è costituita da fondi collezionistici pervenuti all'Istituto delle Scienze, poi Regia Università, a partire dalla prima metà del secolo XVIII, e confluiti nel 1881 all'Accademia di Belle Arti di Bologna, la cui annessa Pinacoteca divenne autonoma nel 1882.
Il nucleo più antico è da riferire alla donazione del 1715 del conte Luigi Ferdinando Marsili, a cui hanno fatto seguito le donazioni del 1751 e del 1756 di papa Benedetto XIV Lambertini, un'amplissima collezione già appartenuta all'artista bolognese Pier Francesco Cavazza. A questi doni vanno riferite stampe appartenenti alle diverse scuole regionali italiani ed estere, con esemplari in particolare della scuola bolognese (tra gli altri, Marcantonio Raimondi, Giulio Bonasone, i Carracci, Guido Reni, Simone Cantarini, Guercino, i Gandolfi) della scuola veneziana, lombarda, toscana, ligure, romana, napoletana (con opere di Agostino Veneziano, Giovanni Battista Franco, Giorgio Ghisi, Stefano della Bella, Giovanni Benedetto Castiglione, Carlo Maratta, Pietro Testa, Salvator Rosa), della scuola francese, tedesca e fiamminga (con nomi quali Albercht Dürer, Hendrick Golzius, Cornelis Cort, Rembrandt, Jacques Callot).
Acquisita nel 1780, insieme a libri e manoscritti ancora conservati presso la Biblioteca Universitaria di Bologna, la raccolta di ritratti a stampa dello speziale Ubaldo Zanetti, e pervenuto il dono del padre oratoriano Urbano Savorgnan nel 1776, l'apporto più significativo di fine Settecento, fu l'acquisto nel 1789 della collezione di stampe del conte Ludovico Aurelio Savioli venduta all'Istituto delle Scienze dal padre, il poeta Ludovico Vittorio Savioli. Con questa raccolta di 5408 stampe, pervennero in Pinacoteca in particolare importanti esemplari della scuola nordica del Quattrocento e del Cinquecento, tra i quali si possono ricordare stampe del Maestro E.S., di Martin Schongauer, di Israhel van Meckenem, degli Hopfer.
La gran parte delle stampe appartenenti a queste donazioni, ad eccezione di quelle di Ubaldo Zanetti, vennero organizzate nella seconda metà del Settecento - a partire da un primo nucleo di 50 volumi fatti rilegare per volontà di papa Benedetto XIV nel 1751 -, in 81 volumi di grande formato, a comporre la cosiddetta "grande collezione". Al nucleo donato nel 1756 da papa Lambertini, va riferito invece il gruppo di volumi della cosiddetta "piccola collezione", di taglio soprattutto iconografico.
Dagli 81 volumi, ancor'oggi conservati al Gabinetto Disegni e Stampe, sono state estratti, nel corso di una risistemazione della collezione di fine Ottocento, gli esemplari più significativi, attualmente conservati sciolti.
Tra i nuclei Ottocenteschi, vanno segnalati 240 esemplari provenienti dalla soppressa scuola di incisione dell'Accademia di Belle Arti, raccolti per lo più per iniziativa dell'artista Francesco Rosaspina, che lasciò all'Istituto anche personalmente stampe di propria esecuzione, e gli esemplari di carattere eterogeneo, ma principalmente didattico, della calcografia pontificia inviati da Pio IX, registrati nel 1874 presso l'Accademia di Belle Arti come 950 pezzi comprensivi di 12.000 tavole.
Nel Novecento pervennero diverse altre donazioni, tra le quali quella dell'incisore e bibliofilo Spagnoli, indicata in un manoscritto di Francesco Malguzzi Valeri come "specialmente ricca di opere fiamminghe e francesi", in gran parte ancora da indagare.
Un ampliamento significativo della raccolta è dovuto all'acquisto nel 2002, da parte dello Stato, della raccolta di stampe della collezionista bolognese Luciana Tabarroni, dedicata alla grafica europea del sec. XX. Tra i 1948 fogli, compaiono innumerevoli preziosi esemplari eseguiti da artisti quali Paul Cézanne, Pablo Picasso, Egon Schiele, Paul Klee, Umberto Boccioni, Giorgio Morandi, Stanley William Heyter, Francis Bacon.