Sansone vittorioso
Il Sansone vittorioso, tra i più celebri dipinti di Guido Reni, fu commissionato dal conte Luigi Zambeccari come decorazione per un camino della sua casa in via Riva di Reno a Bologna. L’opera fu poi acquistata dal cardinale Girolamo Boncompagni per sottrarla alla vendita all’estero e donata al Senato cittadino nel 1684.
Sansone, il valoroso combattente dell’Antico Testamento, è raffigurato sul campo di battaglia mentre beve dalla mascella d’asino con la quale ha appena ucciso mille Filistei esemplificati nei corpi riversi a terra, su più piani.
Un errore dell’antica traduzione del testo biblico aveva confuso il nome del luogo della battaglia, denominato monte della Mascella, con l’osso medesimo, generando l’iconografia che vediamo in cui l’acqua non sgorga da una fenditura della roccia, ma dalla mascella stessa.
Sansone è l’espressione più alta di quell’ideale di equilibrio, bellezza e armonia a cui Guido Reni si ispirava. Per raffigurarlo il pittore studia una posa che recupera il modello della statua classica dell’Apollo del Belvedere oggi ai Musei Vaticani.
Il filtro della bellezza antica annulla ogni traccia di sofferenza e di affaticamento per la lotta appena compiuta. Un maggiore naturalismo si rintraccia, invece, nei corpi dei Filistei, ammassati a terra, sanguinanti e tragici, lasciati nell’ombra in forte contrasto con la luminosità del Sansone vincitore.
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