Visione di San Francesco da Paola
Eseguita per la chiesa bolognese di san Girolamo alla Certosa, la tela è databile intorno al 1778, l’ultimo periodo dell’attività di Ubaldo Gandolfi.
Il pittore che, all’epoca, insieme al fratello Gaetano, era uno degli artisti di maggior successo sulla scena bolognese, aveva scelto, negli ultimi anni della sua carriera, di dedicarsi soprattutto alla pittura sacra.
Nel dipinto, san Francesco da Paola assiste alla sfolgorante apparizione dell’Arcangelo Michele che gli consegna uno scudo con la scritta dorata Charitas, il motto dell’Ordine dei Minimi da lui fondato.
Ai piedi del Santo un angioletto tiene tra le braccia un agnellino, che ricorda l’amore per gli animali e in particolare per un agnellino domestico, attribuito al Santo dalla devozione popolare.
Lo schema della composizione, con la scena divisa in due piani e ambientata in un ampio e aperto paesaggio, rimanda all’ammirazione di Ubaldo Gandolfi per la grande tradizione pittorica bolognese, da Ludovico Carracci a Guercino, dalla cui pala con la Vestizione di san Guglielmo riprende l’accentuato chiaroscuro nella definizione dell’angelo.
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