Il Bambino adorato dalla Vergine, dai Santi Giuseppe, Agostino e Francesco e da due Angeli alla presenza di Anton Galeazzo e Alessandro Bentivoglio. (Pala Bentivoglio)
L’occasione per la realizzazione di questo “Presepe”, eseguito da Francesco Francia tra il 1498 e il 1499, fu il felice compimento del viaggio in Terra Santa del secondogenito di Giovanni II Bentivoglio, Anton Galeazzo, che vediamo in adorazione accanto alla Vergine con l’abbigliamento del cavaliere, la barba incolta del pellegrino e la croce rossa sul mantello.
Il giovane in piedi a destra è suo fratello Alessandro, capitano d’arme, vestito come un pastore, ma con in testa la corona di foglie di quercia, simbolo di vittoria.
Il pittore e orafo Francesco Francia fu il maggiore esponente del Rinascimento bolognese. Tra le molteplici opere eseguite dall’artista, un ruolo di primo piano rivestono le commissioni per la famiglia Bentivoglio, che detenne la signoria di Bologna sino al 1506.
Devozione e promozione politica guidano l’idea iconografica della pala d’altare con membri della famiglia Bentivoglio che partecipano all’Adorazione del Bambino insieme alla Sacra Famiglia e ai santi Agostino in abito vescovile e Francesco, rappresentato con un mantello all’antica sopra il saio tradizionale.
Un immobile paesaggio cristallino asseconda la quiete della sacra raffigurazione, mentre una massiccia architettura in rovina ci ricorda la fine del paganesimo determinata dalla nascita di Gesù.
La tecnica impeccabile, i colori smaltati, la raffinata ed equilibrata bellezza di ogni più piccolo dettaglio sono le note fondamentali del classicismo di Francia, impreziosito dagli influssi della contemporanea arte fiorentina e dalla sensibilità ottica della pittura fiamminga.
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