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Categoria: Sala 17: Il Cinquecento tra Bologna e la Romagna

La pala fu commissionata nel 1534 da Annibale di Gabbione Gozzadini per la cappella di famiglia nella chiesa bolognese di S.Giovanni in Monte, ma dovette essere ben presto rimossa dal luogo originario e quindi perduta dato che nel diciassettesimo secolo non era gia più in loco sostituita da un quadro di una Gozzadini discepola di Lavinia Fontana.
Riemersa sul mercato antiquario nel 1986 è stata acquistata da un privato e depositata presso la Pinacoteca Nazionale.

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Uno dei capolavori dell'artista  stabilitosi a Ferrara e Bologna dalla nativa Pisa; il suo stile si svolge in parallelo, ma a un livello più aulico, col "classicismo spiegato per inserti naturalistici" dell'Ortolano e con quello più marcatamente accademico del Bagnacavallo, attivo per la chiesa della Misericordia fra il secondo e il terzo decennio, forse contemporaneamente a Nicolò.

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In origine sull'altare della cappella Felicini in San Francesco, la pala è frutto della collaborazione tra i due fratelli Francia, figli di Francesco, interessati in questi anni all'opera di altri protagonisti della scena pittorica bolognese e in particolare ai 'tre Girolami' (da Carpi, da Cotignola, da Treviso).

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Era inserita nella predella della pala eseguita nel 1524 per la cappella Caprara ed ora a Berlino (Disputa di Gesù nel Tempio).
La Pinacoteca possiede anche la cimasa della pala con Dio Padre.

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Opera eseguita forse ancora entro il terzo decennio del secolo, in cui il maestro ferrarese avvolge forme romanizzanti con una materia cromatica spessa ed accesa.

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Questo dipinto, eseguito forse fra il secondo e terzo decennio del XVI secolo, riprende lo schema della Madonna del Divino Amore di Raffaello, della quale Innocenzo aveva eseguito anche una copia.
La tavola era collocata sull'altare interno delle monache del monastero del Corpus Domini.